www.cibisenzaglutine.com

Modifica per il 2019 dei tetti di spesa per l’erogazione dei prodotti “Gluten Free”.

Modifica per il 2019 dei tetti di spesa per l’erogazione dei prodotti “Gluten Free”.
Ottobre 11, 2018 Umberto

Il decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale

“È opportuno rendere uniformi le modalità di erogazione degli alimenti senza glutine specificamente formulati per celiaci al fine di garantire i livelli essenziali di assistenza su tutto il territorio nazionale e di contenere i costi per il Servizio sanitario nazionale”.Ecco la nota del Ministero della Salute sulla modifica del decreto.

Nuova divisione delle fasce di età, con differenze tra donne e uomini, e con tetti di spesa più alti rispetto al passato per i minori. Scendono invece i limiti di spesa per gli adulti e ancora di più per gli over 60 (dal 20 fino a quasi il 50% in meno). Il Ministero: “È opportuno rendere uniformi le modalità di erogazione degli alimenti senza glutine specificamente formulati per celiaci al fine di garantire i livelli essenziali di assistenza su tutto il territorio nazionale e di contenere i costi per il Servizio sanitario nazionale”.

IL DECRETO

Celiachia ed erogazione gratuita dei prodotti cambiano. Pubblicato in Gazzetta ufficiale il nuovo decreto del Ministero della Salute (che abroga quello del 2006) a firma del Ministro Giulia Grillo che interviene sulla materia e modifica i limiti di spesa mensili a carico dello Stato cui hanno diritto le persone celiache.

“È opportuno rendere uniformi le modalità di erogazione degli alimenti senza glutine specificamente formulati per celiaci al fine di garantire i livelli essenziali di assistenza su tutto il territorio nazionale e di contenere i costi per il Servizio sanitario nazionale”. Si legge nel decreto in cui si precisa “che il celiaco deve  seguire  una  dieta  varia  ed equilibrata con un  apporto  energetico  giornaliero da carboidrati stimabile in almeno il 55%,  che  deve  derivare  anche  da  alimenti naturalmente privi di glutine provenienti da  riso,  mais, patate e legumi come fonte di carboidrati  complessi,  per  cui  la  quota  da soddisfare con alimenti senza glutine di base (pane, pasta e  farina) è stimabile nel 35% dell’apporto energetico totale”.

 

 

 

 

Il decreto prevede l’aggiornamento del Registro nazionale, “Ai fini dell’erogazione a carico del Servizio sanitario nazionale sono inclusi nel registro nazionale, istituito presso la Direzione generale per l’igiene, la sicurezza degli alimenti e la nutrizione del Ministero della salute, gli alimenti rientranti nelle seguenti categorie: a) pane e affini, prodotti da forno salati; b) pasta e affini; pizza e affini; piatti pronti a base di pasta; c) preparati e basi Pronte per dolci, pane, pasta,  pizza  e affini; d) prodotti da forno e altri prodotti dolciari; e) cereali per la prima colazione”.

TABELLA:

 

Comments (0)

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: